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foto Bartolo CattafiCATTAFI BARTOLO (1922-1979; poeta)
Nacque a Barcellona il 6 luglio 1922. Svolse per molti anni la sua operosa attività intellettuale nel capoluogo lombardo. Addottoratosi in giurisprudenza più che dai cavilli curialeschi si è sentito attratto dalla poesia, ponendo ben presto il suo nome accanto a quello di Quasimodo, Montale, Ungaretti. Le più qualificate riviste letterarie, quali il “Verri” e “L’esperienza Poetica”, aprirono le loro pagine alle sue poesie, incluse anche in varie antologie. Dai suoi viaggi in Europa e in Africa trasse esperienze e sensazioni che sono servite a portare la sua poesia ad un altissimo livello di maturità, al punto da destare l’interesse critico di Carlo Bo, Enrico Falqui, Salvatore Orilia, Alcide Paolini, Mario Petruccini, G. Ravegnani, V. Sereni, ecc.
Molte le riviste che si occuparono di Cattafi, tra le quali “La Fiera Letteraria”, “Situazione”, “Idea”, “L’Osservatore Politico Letterario”, “L’Italia che si scrive”.
Nel 1958 vinse il “Premio Cittadella” con “Le mosche nel meriggio”; nel 1964 il “Premio Chianciano”  con “L’osso, l’anima”; nel 1972 il “Premio Vann’Antò” e il “Premio Sebeto” con “L’aria secca del fuoco”; nel 1975 il “Premio Il Ceppo” con “La discesa al trono”; nel 1977 il “Premio Vallombrosa” con “Marzo e le sue idi”.
Sue poesie sono state tradotte in francese, in inglese, in croato, in ungherese, in bielorusso, in svedese, in danese, in russo. Fra le sue pubblicazioni : “Nel centro della mano” (1951); “Partenza da Greenwich” (1955); “Qualcosa di preciso” (1961); “Il buio” (1973); “Lame” (1973); “Quattro poesie e quattro acqueforti” (1974); “Ostuni” (1975); “La discesa al trono” (1975); “Ipotenusa” (1975); “18 dediche : ’76-77” (1978); “Poesie scelte : 1946-1973” (1978); “Se i cavalli …” (1979). In un articolo pubblicato sul “Corriere della Sera” del 1° maggio 1977 Carlo Bo definì Cattafi il maggior poeta della “Quarta Generazione”. In sua memoria la città natale ha istituito il prestigioso Premio Nazionale Cattafi.  A lui è stato anche intitolato il locale Palacultura.

L’Amministrazione comunale gli ha eretto un busto in bronzo, opera dello scultore Filippo Minolfi. Il monumento sorge nella Piazza antistante la Basilica Minore di San Sebastiano.