Storia – Patrimonio Storico Artistico – Chiesa conventuale di Sant’Antonio da Padova – San Diego e Storie

foto dipinto 

PIETRO CANNATA (1650)

Olio su tela centinata chiusa entro cornice lignea intagliata, indorata e dipinta.

Cm.278 x 205.

Provenienza: dalla stessa Chiesa.

La tela raffigura il Santo spagnolo in piedi volto di tre quarti verso destra, in atto di fissare lo sguardo sull’osservatore e di reggere a mani giunte una croce. Lo sfondo è costituito da un paesaggio montuoso, nel quale spiccano una pieve sulla destra ed una torre dominante su altri edifici a sinistra. Il cielo, ricco di contrasti chiaroscurali, è pieno di nuvole. Ai bordi della tela sono narrati in 15 storie gli episodi salienti della vita del Santo; quella centrale, che occupa la chiave di volta dell’arco, raffigura lo Spirito Santo sotto forma di colomba.

In basso, a destra della figura, si legge la seguente scritta: “PETRO CANNATA PINGEBAT 1650”.

Sfuggito all’attenzione del Grosso Cacopardo, che all’inizio del terzo decennio dell’Ottocento visitò le chiese di Barcellona e diede notizia per la prima volta del pittore Pietro Cannata, il dipinto è stato citato nel 1986 dal Biondo e ora dal Bilardo, il quale ha colto l’impostazione arcaizzante tipica, nei primi decenni del secolo e soprattutto in area palermitana, di pittori come i due Zoppo di Gangi, il Monoloco di Racalmuto e il Sozzo. La data 1650, se la lettura è esatta, dimostra infatti come in pieno secolo XVII i pittori rimanessero spesso legati ad una cultura ormai superata, i cui prodotti continuavano però ad incontrare il gusto della committenza religiosa legata agli ordini monastici sempre ligi alla normativa tridentina.

Rispetto alla produzione del Cannata resa nota dal Grosso Cacopardo e oggi interamente perduta, il S. Diego poteva trovare la sua logica collocazione in una fase anteriore, quando non era ancora intervenuto quell’aggiornamento culturale che determinò il totale cambiamento dello stile del pittore.

Bibliografia : C. BIONDO ,1986, p.179 ; A. BILARDO, 3, 1995, p.143  

 L. Aloisio – M.R. Naselli

( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )