Storia – Cittadini – Personaggi – Crinò Salvatore

foto Salvatore Crinò Salvatore Crinò, 1971

 Salvatore Crinò, pittore e scultore (1895 – 1972).

a cura di Marcello Crinò

Salvatore Crinò nacque a Messina il 13 giugno 1895, da genitori barcellonesi: Sebastiano e Paola Cutroneo. Sebastiano e Paola si trovavano a Messina in quanto lui era “Munsu'”, cioè capo cuoco della famiglia Picardi, e lei era la “stiratrice” della moglie di Silvestro Picardi, la marchesa De Gregorio. La famiglia Picardi in estate abitava a Barcellona, nella villa di via Umberto I, ancor oggi esistente seppur parzialmente modificata, e negli altri periodi dell’anno viveva a Roma e Messina. Proprio durante una di queste soste messinesi nacque Salvatore.

Nel 1915, allo scoppio della prima Guerra Mondiale Salvatore Crinò prestava il servizio militare già da due anni. Fu inviato in prima linea come tiratore scelto, e qui si trovò anche a combattere corpo a corpo col nemico in diversi assalti alla baionetta.

Venne congedato alla fine della guerra, nel 1918, e da quell’anno visse a Roma, dove lavorò alla “lega Italiana”, finchè nel 1921 conobbe nella capitale Marianna Sirena, che sposò subito. Lasciata Roma dopo il 1925 circa, (questa data si desume dallo “Statuto della Società di Mutuo Soccorso dei falegnami ebanisti ed affini di Roma”, consegnato al socio Crinò Salvatore, iscritto il 1 settembre 1925, matricola n. 160, come scultore in legno) e tornato a Barcellona, iniziò a lavorare come intagliatore, e nel 1929 venne assunto al Comune di Barcellona come impiegato. Con lo scoppio della seconda Guerra Mondiale fu richiamato alle armi ed assegnato alla Milizia. Inviato inizialmente in una postazione a Milazzo, nella località Monte Trino, passò poi al posto di avvistamento di Torre Cantoni, nella marina di Barcellona, ed in seguito a Messina. Alla fine della guerra non venne più riassunto al Comune di Barcellona perchè ritenuto compromesso col precedente regime. Riprese allora a dedicarsi a tempo pieno al suo lavoro di intagliatore e scultore assieme al figlio Sebastiano, occupandosi principalmente della progettazione ed esecuzione di mobili in stile intagliati in legno, eseguiti su commissione ed ancor oggi esistenti e gelosamente conservati in abitazioni private, alternandolo con la direzione della Scuola serale di disegno della Società Operaia di Mutuo Soccorso (la Società Operaia era stata ricostituita nel 1943 dopo essere stata sciolta dal fascismo) e con l’insegnamento del disegno in una scuola privata di Spadafora negli anni cinquanta. Lasciata nel 1969 la direzione della Scuola di disegno perché non più in buone condizioni di salute, morirà a Barcellona il 28 agosto 1972.

foto scuola di disegno

Salvatore Crinò tra gli allievi della Scuola Serale di Disegno della Società Operaia di Mutuo Soccorso.

( testo e foto fornite da Marcello Crinò )