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ISGRO’ EMILIO (1937- ; artista, giornalista)
Dal 1956 vive e lavora a Milano, salvo una parentesi a Venezia, dove ha diretto dal 1960 al 1967 le pagine culturali del “Gazzettino”. Demolitore dei vecchi tradizionali schemi poetici, ama librarsi nella poetica cosiddetta visiva, in cui il suo nome ha finito per primeggiare. Dopo la pubblicazione della raccolta di poesie “Fiere del Sud”, ha dato alle stampe le sue più significative opere di poesia visiva: “Uomini e donne” e “Poesie per un Natale”. Nel 1964 ha incominciato a sperimentare le sue prime cancellature, dando vita ad una vera e propria “arte cancellatoria”. È stato invitato alla Biennale di Venezia negli anni 1972, 1978, 1986, 1993.
Figura poliedrica, ha esposto in vari musei in Italia e all’estero, meritandosi nel 1977 il primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 1985 ha realizzato a Milano l’installazione multimediale La veglia di Bach, commissionatagli dal teatro della Scala per l’Anno Europeo della Musica.  In occasione della riapertura a Livorno della libreria ebraica Salomone Belforte & C., chiusa durante il fascismo per motivi razziali, ha eseguito la pregevole installazione Le api della Torah. Nel 1998 ha donato alla città natale l’opera scultorea Seme d’Arancia, simbolo di rinascita sociale e civile, inaugurata alla presenza di migliaia di persone e di 200 sindaci, giunti da ogni parte d’Europa. Autore di romanzi, testi critici e teatrali, ha vinto nel 2003 il premio San Pellegrino con la raccolta di poesie “Brindisi all’amico infame”.  Tra le sue opere non vanno dimenticate “L’Orestea di Gibellina” (1983-84-85), “L’avventurosa vita di Emilio Isgrò” (1975), “Marta de Rogatiis” (1977), “Polifemo” (1989), “L’asta delle ceneri” (1994) , “L’età della ginnastica” (1996), “Oratorio dei ladri” (1996), “San Rocco legge la lista dei miracoli e degli orrori. Processione in versi con accompagnamento di cori, canti e musica” (1999), “Cori e monologhi dell’Odissea cancellata” (2004). Nel 2007 ha pubblicato il prezioso libro d’artista, stampato a Milano da Giorgio Upiglio, “I cinque Isgrò”, commissionatogli dal sodalizio milanese di bibliofili I Cento Amici del Libro. In occasione della Notte bianca 2007 ha donato alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma la sua grande scultura Le Tavole della Legge ovvero la Bibbia di vetro, realizzata nel 1994. Durante la stessa manifestazione ha recitato con Francesca Benedetti, su musica di Francesca Breschi, la sua Preghiera ecumenica per la salvezza dell’arte e della cultura, composta nel 1994 e curata da Achille Bonito Oliva. Nel 2008 ha realizzato presso il Centro per l’Arte contemporanea Pecci di Prato la retrospettiva Dichiaro di Essere Emilio Isgrò, curata da Marco Bazzina e da Achille Bonito Oliva, nella quale prevale la tematica cara a Isgrò della parola, del linguaggio, e alla quale recentemente ha dedicato la pubblicazione “La cancellatura ed altre soluzioni”, per i  tipi di Skira. Nel luglio dello stesso anno ha inaugurato a Messina l’Horcinus Festival, donando alla Fondazione due sue opere.

(testo Maria Rosa Naselli)