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STJLO MICHELE (1929-2000; regista)
A differenza di quanti siciliani scelgono la via del Nord per mettere in luce il loro talento, Stjlo non ha voluto lasciare la sua terra. Nel teatro antico ha fatto rivivere per la regia i drammi dei grandi tragici greci e primo, in ordine di tempo, l’Aiace di Sofocle. Hanno calcato le scene con la sua regia attori di grande fama nazionale ed estera, quali Lilla Brignone, Salvo Randone, Alberto Lupo, Gianrico Tedeschi, Angela Cavo, Roldano Lupi, Andrea Bosic, Luigi Vannucchi, Lydia Alfonsi. Ammirato per tanta costanza, il poeta Bartolo Cattafi ha dedicato all’amico una lirica, inclusa nella raccolta L’osso e l’anima. Barcellona deve a lui serate indimenticabili di cultura ed arte ad alto livello. Impegnato a far rivivere un genere teatrale in auge nel Quattrocento e sopravvissuto in alcune città della Francia e della Germania, oltre che ad Assisi, ha riportato sulle scene le Sacre Rappresentazioni, quali La leggenda di ognuno di Hugo von Hoffmanstal, Sebastiano di Narbona, da lui stesso composta, Barabba del belga M. Ghelderode. Nel 1965 è stato insignito a Palermo di una medaglia d’oro con la motivazione: “per la sua meritoria attività artistica che onora la Sicilia”. Nel 1986 ricevette il premio “Elio Vittorini”, “per l’impegno profuso nell’arte del teatro in prosa”. Nel 1999 ha dato alle stampe l’opera “Sceso in corsa. Autobiografia di un uomo di teatro che non ha voluto attraversare lo stretto”, dedicata ad un’amica rimasta anonima e al fraterno amico Bartolo Cattafi.

(testo Maria Rosa Naselli)