Storia – Patrimonio Storico Artistico – Municipio – Madonnna del Rosario

 

foto dipinto 

IGNOTO (secolo XVI)

Tempera su tavola rettangolare chiusa entro edicola architettonica lignea intagliata, stampigliata indorata e sormontata da lunetta affiancata da due semilunette. – cm. 174x cm.140; lunetta cm.56×110; semilunette cm. cm.44×48

Edicola attualmente presso il Museo Cassata di Barcellona P. G.

Provenienza: Chiesa di S. Vito.

La tavola era incassata in alto dentro una nicchia incorniciata da stucchi sulla parete di fondo del presbiterio della chiesa di S. Vito. Di forma rettangolare, raffigura tra due schiere di Santi genuflessi e oranti la Vergine del Rosario, che, prima di S. Vito, fu l’antica patrona di Pozzo di Gotto.. La Madonna con tunica rosa e manto azzurro stampigliato in oro, col capo rivolto a sinistra, porge il S. Rosario a S. Domenico, accompagnato da una schiera di seguaci della sua regola. Seduto su un cuscino rosso, posto sulle ginocchia della Madre, il Bambino offre con ambedue le mani due Rosari all’altra schiera di Santi che fanno corteo a un Papa. Un cielo dai colori caldi e luminosi fa da sfondo alla Madonna, che siede su nuvole popolate da cherubini. A destra e a sinistra due schiere di Santi in preghiera volgono gli sguardi alla Vergine. Le due schiere di Santi, formando due quinte sceniche, si dispongono in una fuga prospettica e danno profondità alla composizione, prolungate come sono in lontananza da ulteriori figure genuflesse ed oranti. Una cornice ad arco a tutto sesto, applicata alla tavola, è composta da quindici conci uguali in cui sono raffigurati i Misteri. Negli angoli della tavola, al di sopra dell’arco, è dipinta una moltitudine di angioletti recanti Rosari. La lunetta posta al centro del coronamento dell’edicola raffigura il Padre Eterno benedicente con il globo crucigero, mentre nelle semilunette, posti ai suoi lati, sono rappresentati S. Paolo e S. Pietro. Graziosi i motivi decorativi che ornano le superfici della cornice dorata, trasformata in edicola architettonica da due semicolonne corinzie scanalate , rudentate e indorate. L’impostazione della tavola trova riscontro in quella con lo stesso soggetto conservata nella chiesa del Rosario a S. Lucia del Mela, firmata da Deodato Guinaccia e datata 1574.Notevoli somiglianze esistono anche con altra tavola esistente nella chiesa di S. Marina a Cumia Inferiore, recentemente attribuita dalla Pugliatti a Jacopo Vignerio, ma anch’essa riconducibile, al pari della nostra, all’ambito guinaccesco nell’ultimo quarto del secolo XVI.

Bibliografia: C:BIONDO, 1986, p.182; N.ARICO’, 1989, p.910.

 L. Aloisio – M.R. Naselli

( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )