IGNOTO (fine del secolo XVI – inizio del XVIII)
Scultura a tutto tondo in marmo di Carrara
Statua cm. 161; base cm. 22X48X42
Provenienza: antica Chiesa di S. Sebastiano
La Madonna è raffigurata in piedi, nell’atto di reggere il Bambino sul braccio sinistro e di toccargli uno dei piedini con la mano destra. Il manto, che presenta stampigliature dorate e risvolti colorati in blu, scendendo dalle spalle, si adagia sul ginocchio destro leggermente piegato e avvolge la figura.
L’effetto procurato è quello di attenuare lo sviluppo verticale della figura, richiamando il taglio orizzontale costituito dalla cintura alta sotto il seno. Il Bambino benedicente trattiene con la mano sinistra un piccolo globo poggiato sulla gamba e concepito come un giocattolo. La disposizione del braccio della Madonna, sottolineata dalla caduta del mantello, continuata dal corpicciolo nudo del Bambino e conclusa dal capo velato e lievementre reclinato genera una forma ellittica con l’ asse maggiore in diagonale. La parte inferiore è segnata dal fitto panneggio della veste, da cui sporgono in posizione eccentrica entrambi i piedi. La doratura dei capelli, la coloritura delle labbra e del mantello e le stampigliature delle vesti sono una chiara concessione al gusto dominante dell’ epoca rivolto ad abbinare scultura e pittura. Sul listello anteriore della base è incisa la scritta ” S TA MARIA DELLO REPOSO “, mentre sulla faccia anteriore del pedistallo è raffigurata a bassorilievo la Vergine nell’ atto di vegliare il Bambino e su quelle laterali spiccano due teste alate di cherubini. Un velo di mestizia si stende sul viso della Madonna, il cui sguardo è rivolto verso il basso, in contrasto con lo stato d’animo rivelato dal Bambino, i cui occhietti vivaci fissano direttamente l’osservatore.
L’autore è uno scultore di estrazione provinciale che cerca di interpretare un modulo divenuto canonico nella statuaria messinese ispirata al manierismo fiorentino. La statua faceva parte del cospicuo patrimonio artistico del vecchio Duomo di San Sebastiano, come afferma il Cutrupia, al quale risale la più antica citazione. Il Bilardo afferma che la statua marmorea ripropone in maniera grossolana la Madonna col bambino (Madonna del Bosco) di Rinaldo Bonanno conservata nella Chiesa Madre di Podargoni in Provincia di Reggio Calabria.
Bibliografia: G. CUTRUPIA, 1731, p.43; C. BIONDO, 1986, p. 179; A. M. LA MALFA, 1991\1992, p. 81; A. BILARDO, 1995, (3), p. 143; A. BILARDO,1997, p.126 nota n. 1O6; E. BAVASTRELLI – C. CERAOLO, 1997, p.32
Aloisio- La Malfa- Naselli
( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )