FRENI MELO (1934- ; giornalista)
Poeta, scrittore, regista, giornalista, documentarista della RAI. Laureato in legge, sin da giovanissimo si è dedicato al giornalismo, occupandosi dei problemi socio-economici della Sicilia. I suoi servizi, riguardanti gli aspetti contrastanti dell’Isola, gli hanno meritato il premio “Sileno d’Argento”, riconoscimento conferito dalla città di Gela ai grandi siciliani, come Quasimodo e Villaroel. Studioso di folklore, ha composto testi di numerose cantate incise per la casa discografica CETRA da Otello Profazio. Al 1966 risale la pubblicazione della sua prima raccolta di poesie “Il senso delle cose”, presentata da Leonardo Sciascia, lo stesso che lo aveva spinto a darla alle stampe. Tra le sue prime opere di narrativa figurano i romanzi “Le calde stagioni” (1975; finalista al Premio Viareggio), “La famiglia Ceravolo” (1980; Premio Napoli), “Le passioni di Petra” (1985), “Marta d’Elicona” (1987; Premio Martoglio-Belpasso). La sua attività letteraria non conosce soste. Tra i suoi numerosi lavori vanno ricordati: “Dopo l’allegria. Poesie, 1983-2000”, “Verso la vacanza. La morte di Sciascia”, “Il giardino di Hamdìs”, “Un amore a Spoleto”, “La valle della luna”, “La favola del paese cambiato”, “Al limite della ragione”, “Le mie Eolie”, “Severino e il cardinale”, ed ultimo in ordine di tempo “Le stanze dell’attesa”, che gli ha meritato il secondo posto del premio letterario internazionale di narrativa “Alessandro Manzoni – Città di Lecco”. Accanto alla sua produzione poetica e narrativa si pone l’impegno nella regia di opere teatrali, non solo in Italia, ma anche all’estero, presso i teatri nazionali di Stoccolma, della Moldavia, dell’Ucraina.
(testo Maria Rosa Naselli)