Un tempo per delimitare i confini dei terreni spesso venivano utilizzati gli alberi di melo cotogno; il cotogno è un albero da frutto abbastanza resistente ed usato da tempo immemorabile come portainnesto per peri e meli. Il frutto inizia a maturare nelle prime settimane di settembre, condizioni climatiche permettendo, e normalmente, se non trattato con antiparassitari viene danneggiato pesantemente dagli insetti; si presenta di colore giallo con la buccia coperta da una leggera peluria tendente a sparire con la piena maturazione. La polpa si presenta compatta e di sapore aspro pertanto non adatta al consumo diretto. La preparazione della cotognata richiede una certa quantità di lavoro, ma l’impegno verrà ripagato da un prodotto gustoso e tipico della nostra terra. Ingredienti: mele cotogne, zucchero e limone.
Procedimento:
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Lavare le mele cotogne rimuovendo tutta la peluria,
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tagliare a pezzetti la polpa, avendo cura di rimuovere ogni parte danneggiata,
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lasciare la buccia senza preoccuparsi se i pezzetti di frutta si ossideranno rapidamente,
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mettere in una pentola piuttosto alta la frutta aggiungendo acqua ed il succo di mezzo limone maturo di pezzatura media, i pezzetti devono affiorare dall’acqua,
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coprire con un coperchio e lasciare bollire fino a quando sarà agevole penetrare i pezzetti con uno spiedino o altro,
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a cottura ultimata scolare e passare a setaccio, la buccia e le parti ancora resistenti verranno scartate,
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pesare la purea ed aggiungere una quantità di zucchero di pari peso,
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rimettere a bollire aggiungendo il succo di mezzo limone (per 5 KG complesivi di prodotto – la quantità di succo di limone influirà pesantemente sul gusto del prodotto finale e sul colore, pertanto non eccedere oltre il limone intero),
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mescolare il prodotto continuamente per non far attaccare il tutto alla pentola,
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far bollire per circa venti minuti e successivamente versare nei contenitori.
Un tempo si utilizzavano dei caratteristici stampini di terracotta o di rame ed il prodotto, una volta tolto dagli stessi, veniva messo a seccare al sole coperto da un tulle.
( foto e testo O. Bonavita )
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