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CASTANOTTO SAVERIO (1940- ; commediografo)
Si è autodefinito un metèco nella nuova polis, essendo nato a Brolo ma vissuto da sempre a Barcellona. Da buon metèco, però, ha dato un contributo alla crescita culturale della città, innanzitutto avviando migliaia di giovani del locale liceo classico alla conoscenza della cultura e della civiltà greco-romana, convinto che essa è madre della cultura mediterranea e fondamento di ogni conoscenza; poi con le sue opere teatrali, una cinquantina, miranti tutte, attraverso la rappresentazione di spaccati di vita quotidiana, a far nascere l’amore verso la nostra Sicilia, la sua storia, la sua civiltà, la sua cultura, la sua lingua, condannata come lingua dei poveri e degli ignoranti. Suo sogno donchisciottesco è stato far rinascere in tantissimi che l’avevano perduta la fierezza di essere siciliani, ma soprattutto la coscienza d’essere un popolo e come tale depositario ed unico attore del riscatto dell’Isola. Ha spiegato l’ironia presente in molti suoi lavori teatrali, affermando che “si ironizza sulle cose che si amano quando si vuole che esse mutino e mutino in meglio, ovviamente”. Nel 2007 ha pubblicato per i tipi della Bastogi il suo primo romanzo dal titolo “La casa degli inutili”.

 (testo Maria Rosa Naselli)