FILIPPO JANNELLI (1621c.- 1696)
Olio su tela rettangolare. – Cm. 224 x 148.
Provenienza: antica Chiesa di S. Sebastiano.
Il soggetto della tela propone lo schema iconografico affermatosi in seguito alla visione avuta dal sacerdote messinese padre Antonio Fermo e dallo stesso raccontata al pittore Gaspare Camarda che la tradusse in immagine. Una grande croce ,sormontata dallo Spirito Santo sotto forma di colomba, costituisce l’asse della composizione. Alla sua destra il Cristo benedicente, le spalle coperte da un manto rosso, indica la ferita del costato, dalla quale si dipartono raggi di luce. A sinistra la Vergine Maria, avvolta in un mantello azzurro che contrasta col rosa della veste, indica uno dei simboli della Passione posto ai piedi della croce stessa, il sudario della Veronica, retto da due angioletti e recante impresso il volto di Cristo sofferente . Dei cherubini occupano gli angoli superiori della tela. Un soggetto simile si trova raffigurato in un’altra opera, di più grandi dimensioni e più ricca di elementi, collocata sopra l’altare maggiore della chiesa di Gesù e Maria di Pozzo di Gotto. A conferma della larga diffusione del culto di Gesù e Maria e dell’esistenza di numerose confraternite di questo titolo, altre tele con la stessa raffigurazione si trovano in varie chiese dei paesi della zona.
Il dipinto, recentemente giudicato dal Bilardo “opera di pittore messinese della seconda metà del secolo XVII molto vicino ai modi di Filippo Jannelli” , sembra possedere i requisiti culturali e stilistici necessari per entrare a pieno titolo nel catalogo delle opere del pittore castrense, il quale potrebbe essersi avvalso della collaborazione del giovane fratello minore (o figlio) Giovanni Andrea.
Bibliografia: G. CUTRUPIA, 1731, p.43; C.BIONDO, 1986, p.179 ; A. BILARDO, 1997 , p. 126 .
L. Aloisio – M.R. Naselli
( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )