
GIOVAN DOMENICO QUAGLIATA (fine secolo XVI- inizi secolo XVII)
Tempera su tavola rettangolare chiusa entro cornice lignea dorata. – Cm. 200 x 110.
Provenienza: chiesa di S. Francesco di Paola
La tavola è quasi interamente occupata dalla figura del Santo, composta sulla diagonale tracciata dal bastone su cui egli si appoggia nella direzione alto – sinistra basso – destra.
Vestito del saio e col cappuccio sul capo, lo sguardo rivolto verso terra ed il viso incorniciato da una lunga barba bianca, è raffigurato nell’atto di incedere verso sinistra.. Una sacca a tracolla che gli pende sul davanti, il rosario al fianco e gli zoccoli ai piedi sono, insieme col bastone, gli unici oggetti che lo accompagnano nel suo pellegrinaggio. Sullo sfondo troviamo un paesaggio collinoso bagnato dal mare con due scene della vita del santo: a sinistra il miracolo del passaggio dello Stretto di Messina , che il Santo, avendo ricevuto il rifiuto di essere traghettato in barca per mancanza di denaro, compì sul suo mantello insieme con Fra’ Francesco Maiorana da Milazzo, raggiungendo la costa siciliana; a destra il Santo raffigurato in preghiera come un eremita a significare il tempo trascorso digiunando e pregando in una grotta così piccola da ospitare una sola persona. Un tondo luminoso nell’angolo superiore di sinistra porta la scritta “CHARITAS”, emblema dell’ordine dei Frati Minimi da lui fondato scelto per testimoniare che la carità è regina di ogni virtù. In basso un rettangolo, separato dalla scena principale a guisa di predella, raffigura una mandria di buoi in cammino verso sinistra guidata da due mandriani a piedi e seguita da un carro che trasporta un’altra figura intenta a guardare il Santo rappresentato genuflesso e orante.
Il dipinto , recentemente studiato dalla Pugliatti, che ne ha colto la vena narrativa e l’esigenza di monumentalità e di resa volumetrica, è stato attribuito dal Bilardo a Giovan Domenico Quagliata e collegato con la tarda cultura polidoresca ancora viva a Messina a cavallo fra Cinquecento e Seicento.
Bibliografia : C. BIONDO,1986 , p.46;T.PUGLIATTI, 1993, pp.94-95; A.BILARDO, 3, 1995, p.143;A.BILARDO,1997, pp.126-127,nota 109; E. BAVASTRELLI- C. CERAOLO,1997, p.38.
L. Aloisio – M.R. Naselli
( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )