Storia – Patrimonio Storico Architettonico – Torre di Nasari

foto torre di nasari

“La torre tuttora esistente sulla vetta di una collinetta alla destra del torrente Longano in prossimità del Casale di San Paolo è a sezione quadrata con la spianata cinta di mura; il suo stile non è dei tempi saraceni, è facile che sia stata riparata in tempi a noi non molto lontani. “; così il Rossitto la descrive, negando la fattura araba della Torre di Nasari. Il Barberini afferma che “… la sua storia risale ai primi tempi della conquista normanna, il suo nome evidentemente arabo provenne forse da Abu-Nasar, guerriero arabo. C’è chi dice che lo abbia avuto invece dalla baronessa Nasari che ne abitava il castello. Su una collina di Santa Venera, a non molta distanza dalla riva destra del Torrente Longano esiste ancora la Torre di Nasari che doveva servire a vigilare l’accesso a Gala e Castroreale, assaltata, secondo alcuni scrittori (Amico e Ferrara) dal Conte Ruggero dopo l’espugnazione di Milazzo. Il Conte la espugnò e ne cacciò i saraceni e quando fu nominato re di Sicilia concesse con privilegio il villaggio, la torre e le terre con trentadue saraceni, forse prigionieri di guerra o proprietari ad Ansaldo, visconte d’Ari ed alla moglie”.

Secondo l’abate Amico, Nasari significa appunto “terra o torre di Ari”.

Ma il Barberini ne confuta la tesi basandosi sulla data del diploma, il 1127, e affermando o che a quell’epoca il Conte Ruggero I era già morto, dunque il feudo fu concesso da un altro Ruggero, forse dal secondo, in considerazione dell’aiuto prestato da Ansaldo a Ruggero I.

Il Crinò ed il Candioto fanno risalire la torre di Nasari al XVI° secolo nella sua attuale struttura, quadrata all’esterno e rotonda all’interno, con unica porta d’accesso, ma convalidano le tesi precedentemente esposte dal Rossitto e dal Barberini, in quanto essa fu ricostruita su un basamento del 1200 di una precedente torre espugnata dal Conte Ruggero.

(Foto  e testo tratti da “La Tua Città” a cura di Edoardo Bavastrelli e Carmelo Ceraolo)