IGNOTO (primi decenni sec. XVIII)
Olio su tela rettangolare chiusa entro cornice lignea dorata. – Cm. 343 x 229
Provenienza: dalla stessa Chiesa.
La composizione deriva dalla visione che il sacerdote P. Antonio Fermo raccontò al pittore Gaspare Camarda affinchè la traducesse in immagine. Questo soggetto fu in seguito ripreso dagli altri pittori. Al centro domina la croce, che assume la funzione di asse compositivo. A sinistra Gesù benedicente, avvolto in un manto rosso che lascia scoperta la ferita del costato ,si rivolge all’osservatore. Le sue ferite emanano raggi di luce. A destra Maria, vestita di tunica rosa e manto azzurro, col capo velato e reclinato, indica con la mano destra il volto di Cristo, impresso sul velo della Veronica e mostrato da un angelo inginocchiato ai piedi della croce. Al di sopra della croce, al cui braccio superiore è attaccato il cartiglio con la scritta: “I.N.R.I.”, Dio Padre a figura intera osserva con le braccia aperte, la scena sottostante. Accanto a lui è lo Spirito Santo sotto forma di colomba. Tutto il dipinto è un tripudio di angeli e puttini che, secondo il consueto schema iconografico, reggono i simboli della Passione: un rocchio di colonna, i flagelli, i chiodi, la tenaglia. La composizione, nonostante le numerose analogie, è molto più complessa rispetto a quella rappresentata nella tela del medesimo soggetto conservata nella chiesa di S.Sebastiano e rivela gli influssi del decorativismo barocco o addirittura rococò . La tela presenta qualità stilistiche assai simili a quella del quadro della Porziuncola conservato nel convento di S. Antonino, tanto da rendere verosimile l’ipotesi di una comunanza di paternità. Il dipinto costituisce pertanto un ulteriore esempio di aggiornamento dei soggetti consueti cari alla devozione locale e si inserisce perfettamente nel quadro di quel risveglio culturale cui, sin dall’inizio del Settecento, danno un decisivo contributo i pittori locali.
Bibliografia: Inedito.
L. Aloisio – M.R. Naselli
( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )