Storia – Patrimonio Storico Artistico – Oratorio delle Anime del Purgatorio – Ascensione ?

foto dipinto 

 IGNOTO(seconda metà sec. XVII)

Olio su tela rettangolare racchiusa entro cornice con decorazioni in pastiglia dorata. – cm.100 x 88 –   Provenienza: dallo stesso Oratorio.

Si tratta di un frammento di tela recante otto figure, probabilmente di apostoli, alcuni dei quali volgono lo sguardo al cielo , mentre la maggior parte guarda verso sinistra, dove si scorge parte di una figura genuflessa e a mani giunte con manto azzurro e veste rosa . I volti sono chiaramente improntati ad un’espressione contemplativa.

Sull’estremità destra una parziale visione di anime purganti. In alto a sinistra due piccoli piedi, forse di un angioletto, e dal lato opposto un piede di persona adulta .

L’identificazione della figura genuflessa e orante con la Vergine trova sostegno nei colori azzurro e rosa del manto e della veste, quelli solitamente usati dai pittori per la raffigurazione della Madre di Gesù.

Un inventario della Congregazione delle Anime del Purgatorio redatto nel 1965 non cita fra le tele allora esistenti e successivamente scomparse il frammento in questione.

La scena è stata interpretata come una Pentecoste, ma la mancanza della colomba del Paraclito e delle caratteristiche lingue di fuoco sul capo delle figure rende inaccettabile l’identificazione.

E’ probabile che si tratti invece di una rappresentazione dell’Ascensione, che come episodio del ciclo cristologico presenta forti analogie con quello dell’Assunzione della Vergine, soggetto appunto di un’altra piccola tela conservata nello stesso oratorio. Il completamento ideale della rappresentazione, se si tiene conto della posizione e delle dimensioni delle figure superstiti, dà però la certezza che il dipinto era più grande della citata Assunzione, della quale non poteva costituire un vero e proprio pendant.

Le qualità stilistiche e gli orientamenti culturali espressi dall’ignoto pittore fanno pensare all’ambiente messinese della seconda metà del Seicento e precisamente a quello influenzato dal cortonismo dell’ultimo dei Quagliata.

Bibliografia: Inedito.

 L. Aloisio – M.R. Naselli

( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )