Fontana di Sant’Antonio Abate

Secondo alcuni anziani del luogo, la locanda-fondaco potrebbe essere stata uno degli ultimi caseggiati ancora esistenti lungo il tratto terminale dell’attuale Via Pietro Micca, storicamente chiamata “Fondaco nuovo”.

Descrizione

Il messinese Francesco Maurolico, nella sua opera sulla Storia di Sicilia del 1562, segnala in questa località soltanto una locanda-fondaco che, divenendo punto di riferimento per coloro che transitavano, favorì lo sviluppo del Casale, la cui data di nascita ufficiale è il 1731.
Effettivamente l’abitato ebbe via via una certa consistenza già nei primi decenni del 1600, fino alla fondazione della Chiesa di S. Antonio Abate che si fa risalire al 1637, data incisa sul piedistallo della piccola acquasantiera in essa presente.

Secondo alcuni anziani del luogo, la locanda-fondaco potrebbe essere stata uno degli ultimi caseggiati ancora esistenti lungo il tratto terminale dell’attuale Via Pietro Micca, storicamente chiamata “Fondaco nuovo”.

Questa era l’antica strada di collegamento dei Centri lungo la direttrice Messina-Palermo. Solo verso la fine del 1800 è stata tagliata la collina su cui sorge la Chiesa, realizzando la nuova Strada Statale che unisce S. Antonio e S. Antonino con Barcellona.

La Piazza Fontana, cuore del Quartiere, quindi era un punto di transito obbligato per i viaggiatori, e la fontana con relativa “gebbia” erano un luogo di ristoro per gli animali, nonché punto d’incontro per le donne che attingevano l’acqua e motivo di divertimento per i bambini.

Sulla fontana risaltava una lapide datata 1639, quindi coeva della fondazione della Chiesa.

La “gebbia”, che vediamo nella sua interezza in una mappa catastale, dalla quale sono state ricavate le dimensioni, pari a circa due metri di larghezza per circa cinque di lunghezza, in epoca imprecisata fu accorciata per rendere agevole l’imbocco della via Canova. Nel 1958 fu totalmente demolita e la lapide trasferita presso la Biblioteca comunale. Sembra che successivamente alla demolizione sia stata costruita una nuova “gebbia”, ma senza la fontana vera e propria. Anche questa fu demolita e all’altro angolo della Piazza fu costruita la fontana oggi esistente.

Il testo latino della lapide:

DOM / PHO IIII SICILIAE HISP REGE FILIPPO IV REGE / PATRIBUS CONSCI /
HYACYNTHO CVCVZZA STEPHANO LAPIS / GASPARE SVBTILI ET CAROLO
ALESSANDRO / SAEPIUS HOC DVLCI SATIAT PAN GVTTVRA RORE / PAN QVI
SERIADIS FLAGRAT AMORE DEAE. / HIC SEDIT LAVITQVE GENAS TERSITQVE
CAPILLOS / VT STRAVIT PAVIDAS CASTA DIANA FERAS / DVM LEVIS ASPIRAT
ZEPHYRVS REQUIETVS IN VMBRA / HIC QUOQVE TV LONGVM FALLE VIATOR ITER /
MD CXXXIX

Traduzione dal latino del testo della lapide, tratta dal libro di padre Carmelo Biondo, Chiese di
Barcellona Pozzo di Gotto, pubblicato nel 1986:

A DIO OTTIMO MASSIMO / FILIPPO IV RE DI SPAGNA E DI SICILIA / PADRI COSCRITTI
/ GIACINTO CUCUZZA STEFANO LAPIS / GASPARE SOTTILE E CARLO ALESSANDRO /
MOLTE VOLTE IL DIO PAN SAZIA LA GOLA CON QUESTA / DOLCE ACQUA / PAN CHE
ARDE DI AMORE PER LA DEA SERIADE / QUI SIEDE E LAVA LE GUANCE E TERGE I
CAPELLI / LA CASTA DIANA DOPO AVER ABBATTUTO LE TIMIDE FIERE / MENTRE
SOFFIAVA IL LIEVE ZEFIRO, RIPOSANDO / SDRAIATO NELL’OMBRA / QUI ANCHE TU
VIANDANTE ALLEVIA IL LUNGO CAMMINO / 1639

Modalità di accesso

Dalla SS113 svoltare in Via San Giovanni e poi Via Statale Sant’Antonino

Accessibile ai disabili.

Indirizzo

Via Statale S. Antonino, 20 - Barcellona Pozzo di Gotto

Ultimo aggiornamento: 29/09/2025, 13:16

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri