Storia – Patrimonio Storico Artistico – Basilica di San Sebastiano – Santa Rosalia

foto del dipinto

IGNOTO (secolo XVII)

Olio su tela rettangolare chiusa entro cornice lignea con decorazione in pastiglia dorata. – Cm.124 x 98. – Provenienza: incerta.

La tela doveva costituire un pendant di quella raffigurante S. Filippo Neri. La Santa, di tre quarti a mezzo busto, ha le mani giunte in preghiera e lo sguardo rivolto al cielo in estatico atteggiamento di contemplazione e i lunghi capelli sciolti sulle spalle. Attorno alla figura un ricco serto di fiori dall’ampia gamma cromatica dà all’opera un’impronta devozionale e richiama, oltre il quadro già citato, anche quello del Salvatore benedicente posto nella sagrestia del Duomo di S. M. Assunta in Pozzo di Gotto.

Esistono anche altre proposte sull’identità della Santa raffigurata: alcuni la identificano con S. Rosa; il Biondo con la Madonna delle Grazie proveniente dalla chiesa di S. Paolino. Poiché l’impostazione iconografica, di origine fiamminga, ci riporta alla tela di Rosalia Novelli, conservata nella chiesa di S. Francesco Saverio a Palermo, in cui viene raffigurata la Santa protettrice di quella città, l’identificazione con S. Rosalia sembra quella più credibile.

Il dipinto trova però termini validi di confronto anche in area messinese. Le componenti culturali e le qualità stilistiche suggeriscono, secondo il Bilardo, il riferimento all’attività del pittore castrense Filippo Jannelli, largamente operoso nella zona durante tutta la seconda metà del secolo XVII.

Bibliografia : C. BIONDO, 1986, p.126.

 L. Aloisio – M.R. Naselli

( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )