Storia – Patrimonio Storico Artistico – Chiesa di Santa Maria Assunta – Sacra Famiglia con S. Giovannino

foto del dipinto 

GUARGENA DOMENICO (1610- 13.XI.1673)

(Frate Feliciano da Messina, detto il Raffaello dei Cappuccini)

SACRA FAMIGLIA CON S.GIOVANNINO (detta MADONNA DEI GAROFANI).(1666)

Olio su tela centinata. – Cm. 135 x 94.

Provenienza: Convento dei Cappuccini di Pozzo di Gotto.

Il soggetto di questa tela è la Sacra Famiglia, colta in un momento di intimità domestica. La Vergine , dai lineamenti dolcissimi , domina con la sua presenza tutta la composizione, serrata in una impostazione piramidale, il cui vertice si identifica con la testa della figura principale. Una luce calda illumina dall’interno il gruppo costituito da Maria, dal Bambino e da S.Giovannino, rimanendo isolata in secondo piano la figura di Giuseppe, la cui presenza è così discreta da passare quasi inosservata. La tela è stata intitolata Madonna dei garofani perché la Vergine tiene nella mano sinistra, la stessa con cui abbraccia il Figlio, un mazzolino di garofani rossi insieme con un tulipano. Accanto a Lei sta il Bambino che , seduto sopra un cuscino, con una collanina di coralli intorno al collo , osserva i fiori deposti tra le sue gambette; a sinistra un bimbo dal volto paffuto e dai capelli ricciuti, si identifica facilmente con S. Giovannino per la presenza di un agnello vicino a lui.

Porta in mano della frutta e si volge a guardare colui di cui è destinato ad essere il precursore. La Vergine allarga le braccia quasi a voler proteggere entrambi dal destino che li accomuna. Ai piedi del Bambino sopra una tavola è posato un piatto di primizie con pane spezzato, frutta e due limoni di cui uno sbucciato a metà e con la buccia penzolante. Poco lontano un melograno aperto mostra i suoi chicchi vermigli e più in fondo appaiono una brocca e un calice pieno di vino . In alto , sullo sfondo scuro, un cartiglio riporta la scritta : “CHI SALUTA GESU’ E MARIA / CI RACCOMANDI L’ANIMA MIA/ Fr. Fel.da Messa… 1666″ .

La raffigurazione è carica di simbolismi: la presenza dell’agnello , attributo proprio di S. Giovannino, prelude al sacrificio di Cristo e così pure il melograno; il limone, attributo della Vergine, è simbolo di redenzione, così come la mela richiama il peccato originale, mentre l’uva nera, il pane e il calice col vino alludono al mistero eucaristico e al riscatto dell’umanità per mezzo di Maria , nuova Eva, e attraverso il sacrificio di Cristo.

La tela è concordemente attribuita a Fra Feliciano da Messina, al secolo Domenico Guargena, al quale appartiene la sottoscrizione sopra riportata.

Il Rossitto in una postilla manoscritta alle “Memorie” del Grosso Cacopardo annota che essa era posta nel Convento dei Cappuccini di Pozzo di Gotto, come del resto è attestato dalle indicazioni bibliografiche più antiche, anche se non espressamente riferite al dipinto.

Bibliografia :F:SUSINNO, 1724, p.172;G:GROSSO CACOPARDO,1821 , p.156 ; Messina e dint., 1902, p.409; S.CALI’, 1968, pp.120- 122; E.NATOLI, 1974, p.201; A.SAYA BARRESI, 1985, p.39; C. BIONDO, 1986 , p.180;N.ARICO’, 1989, p.910; L.SARULLO, 1993, p.246; A.BILARDO, 3 , 1995, p.143;E.BAVASTRELLI- C.CERAOLO, 1997 , p.53.

 L. Aloisio- M.R. Naselli

( tratto da Il Mosaico della Memoria: Pittura e Scultura a Barcellona fra Quattrocento e Seicento, – Messina: SICANIA – Edizioni GBM, 1998 )